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RINASCENZE

RINASCENZE Di natura mi bagnai. E fiorii.

Incontro d’arte. Fotografia . pittura . musica . poesia

Inaugurazione Sabato 2 luglio 2022 ore 18

Biblioteca La Fornace – Moie di Maiolati Spontini (AN)

Opere pittoriche, poesie e fotografie di Silvia Segnan

Opere pittoriche di Laura Giustozzi

interventi musicali a cura di:

Marta Tacconi, pianoforte e Federica Livi, soprano

Relatore, Giovanni Filosa

La mostra sarà visitabile dal 2 al 13 luglio 2022 negli orari di apertura della biblioteca (giovedì 7 luglio apertura fino alle ore 23).

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La natura è rivelazione di Dio, l’arte è la rivelazione dell’uomo. (Henry Wadwoth Longfellow).

Dalla terra districarsi,
Dalle radici prender forma.
Da un suono fare l’eco
Da un incontro un nuovo nato.
M’è già chiara la meraviglia
d’un nodo appena sciolto.
Quando la fuga non è la meta
ma l’ennesimo inganno.
D’estasi mi vesto in sogno,
e appena m’adagio
non v’è più distanza
tra me e il cielo.

Una nuova RINASCENZA.
La natura ci adotta l’anima e ci rende suoi figli. Ogni fiore è un respiro, ogni passo è già vittoria.
E nessun passo è mai abbastanza per decidere di fermarsi.
Si chiama rinascita la voglia di proseguire. Son legata alla natura come la Luna stretta al cielo.

“Che tu possa sempre avere la stessa e costante forza della natura, mentre affronti la vita.”
Messaggera di pura femminilità divenuta dea nascente e portatrice d’amore, Luna celeste, notte sognante.

Ho scelto la donna come sorella divina, per rappresentare la salvezza e l’Arte del saper comprendere e amare. Non solo lei, ma mai senza di lei. Un chiaro parallelismo tra la donna e la natura, un’immagine che non stancherà mai, simbolo di qualcosa di eletto e sublime. Si rinasce così, quando tutt’intorno tace, quando davanti ad un tramonto, invece di dormire, si ricomincia a vivere.

Celebro la natura come chiara confidente imperfetta e vera che mi ha salvata dalle cadute e mi ha lanciata fino alle stelle, senza fare rumore, senza urla sentire. Lei non lo sa, quale forza esiste dentro di noi al suo albeggiare, quale energia può trasformare un corpo in procinto di cadere e un’anima sola, prossima a restare indietro, mentre il mondo fuori grida. E grida per cosa? Ascolta il silenzio che grande frastuono, appoggia le dita alla terra, e sarai dentro il suo grande grembo. Inchinati al suo pensiero e sarà più morbida la notte. Contorna di felicità i tuoi giorni, solo respirando ogni ora del suo passaggio.
In ogni viaggio si crea condivisione, nasce il mistero della nuova conoscenza, che esso sia albero che egli sia uomo.

La natura insegna l’ascolto, insegna l’umiltà, insegna che essere grandi si può anche con la gratitudine e la pazienza,
il duro e costante lavoro, nella temperanza ed il silenzio.
Ascoltare è già la più alta forma di attenzione. Dopo l’ascolto, si forma l’amore.

Io m’abbandono al suo vagare, non c’è resistenza, non c’è ribellione, tutto è perfetto e adagiato al suo volere. Tutto è in equilibrio. Non mi costringe a tacere ma si crea naturale l’idillio che attraversa il cielo. E silenziosa divento, pronta e in ascolto al suo melodioso canto. Di qualsiasi ora io intenda. Comunione di esseri ai poli, coscienziose creature di Dio.

Posso soltanto offrire fotografie di dialoghi al mondo, solitari e selvaggi, di preziosi camminamenti, di attese in fila all’aurora o fin dove sostano i tramonti, fin dove s’arriva a distrarsi di pace e di bellezza e a scrivere oltre il tempo fuggitivo e solitario, in un giorno qualsiasi, che pur senza riflettori diventa il giorno più bello. E forse è proprio per quello.
Brevi diari di viaggi mentre il mondo alimenta il suo circo nel suo chiasso indisturbato e imponente.

Cosa vuol dire dipingere quando l’energia ti consegna al Cielo e diventi regina d’ogni trono del mondo, farfalla d’ogni campo scoperto, piccola stella d’ogni angolo del cosmo?
Diventi la vita in ogni istante, in ogni scrutare e percorrere altre dimensioni, diventi ascesa e specchio della tua stessa pelle. Diventi sensibilità racchiusa in una tela e piena d’infinito, diventi ciò per cui sei nata.
Diventi simbolo di imperitura bellezza, diventi dono.
Diventi radice che collega la Terra alla Luna, diventi rugiada appoggiata alla foglia, diventi grido quando il pozzo si fa profondo. Diventi appartenenza. Diventi te.

Dipinti materici e a tratti leggeri, la femminilità ne è il chiaro simbolo. Forte e delicata.
Misture di acrilico e olio, colori del cielo, del mare e dei fiori, misuro le stelle soltanto a guardarle e d’amaranto mi tingo ogni volta che al sol m’avvicino, man mano che incontro perpetua dimora solo laggiù, in fondo ai miei passi, silenziosi e fugaci.

Qualcosa di me, dalla natura fino alle dita finendo tra la trama d’una tela, come la Luna, così bella da volersi vedere riflessa sull’ acqua. Partita dal cielo e finita nel mare.
Da sola, una sera d’estate.

Dedicato alla Terra,
da cui ogni corpo trae la forza
e fino al cielo la spinta.
Da ogni ostacolo
un solo passaggio obbligato.
Quello chiamato Vita.
Senza l’energia intorno
siamo il nulla.
Né Cielo, né Terra.
Né noi.

A te, sono grata. Silvia Segnan

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